Advertising online, 36% del traffico non reale

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| Marzo 25, 2014

Come abbiamo ampiamente analizzato negli articoli del sito e in questo Blog, gli investimenti pubblicitari sono calati notevolmente mentre si nota un andamento regolare sul web. Ma questi investimenti hanno comunque un fattore anomalo e lo dimostra un recente studio.

E’ stato pubblicato uno studio  Interactive Advertising Bureau, organizzazione che studia e si occupa dell’advertising su internet, ed il risultato è che il 36% circa del traffico web è considerato falso, frutto di computer compromessi da virus e programmati per visitare automaticamente siti.

In base all’analisi, gli inserzionisti pubblicitari sono truffati: essi versano denaro ogni volta che le loro inserzioni online vengono caricate da chi visita le relative pagine web a prescindere dal fatto che quelle visite siano effettuate da persone reali o siano frutto di attività fraudolente.

La diffusione di questo tipo di truffe non sembra scoraggiare le aziende a investire in pubblicità su internet, diventato sempre più centrale per i consumatori, ma sta aumentando in modo aggressivo il monitoraggio di come il loro denaro viene speso.

 

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Puntare su campagne digitali “è troppo importante”, ha detto al Wall Street Journal Roxanne Barretto, assistente al vicepresidente delle attività di marketing digitali per L’Oreal che – così come General Motors e Verizon Communications – recentemente ha scoperto frodi di questo tipo. “Ridurre le spese rappresenta un’opportunità mancata per connetterci con la nostra audience cruciale”, ha aggiunto.

Le spese in pubblicità digitale – che includono social media e dispositivi mobili – sono attese crescere di quasi il 17% a 50 miliardi di dollari negli Stati Uniti quest’anno. Si tratterebbe del 28% delle spese totali americane in advertising. Solo cinque anni fa rappresentavano il 16% del mercato complessivo.

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